Imputato di Mafia Capitale sfrattato dagli arresti domiciliari: non pagava l’affitto
Il lanciatore di pizzini ha perso tutto il “british style” che aveva sfoggiato alla prima udienza del processo su Mafia Capitale. É tornato ad essere lo stesso personaggio — scrive Il Messaggero — un po’ guascone un po’ faccendiere, che era da giovane, quando modificò il suo cognome per “ripulire” il certificato penale che riportava la sua condanna per droga. Stavolta Luca Odevaine si è dimenticato di pagare l’affitto nella casa in cui trascorre gli arresti domiciliari; non un paio di mensilità. Ma la consistente somma di ventimila euro dovuti al padrone dell’attico. Che adesso l’ha sfrattato. La storia — continua il quotidiano romano — è venuta fuori al processo su Mafia Capitale, quando il presidente della Corte, Rosanna Ianniello, dopo aver annunciato che «è pervenuta al tribunale una segnalazione di sfratto da parte del proprietario di casa dove attualmente Odevaine sta scontando i domiciliari», si è preoccupata di mettergli anche fretta: «Entro il 19 aprile l’imputato Odevaine dovrà segnalare un nuovo domicilio». Qualora non ci riuscisse, potrebbe anche tornare in carcere. Martedì prossimo, dunque, l’uomo che si destreggiava tra le anticamere dei ministri e i salotti della sinistra radical chic, proprio mentre faceva da devoto tramite con il Mondo di Mezzo di Buzzi e Carminati che lo foraggiavano, dovrà restituire l’attico di via Nazionale in cui aveva scelto di trascorrere mollemente gli arresti domiciliari. Prima dovrà stipulare un nuovo contratto di affitto e l’impresa è quantomai ardua, perché con le referenze di pentito a singhiozzo – per di più moroso – che si è guadagnato in pochi mesi, difficilmente l’ex capo di gabinetto in Campidoglio, nonché addirittura ex responsabile della polizia provinciale, oggi potrà trovare un proprietario di casa disposto a consegnargli le chiavi di un nuovo appartamento. L’alternativa — conclude Il Messaggero — è una sola: saldare in fretta il debito da ventimila euro con il padrone di casa e chiedergli di strappare il provvedimento di sfratto.
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